Visite

lunedì 20 aprile 2015

“Il Bene Comune”




Malgrado si parli di bene comune in ogni luogo, le zone calde di questo argomento sono i luoghi religiosi e la politica (che spesso vanno a braccetto).
Il nostro è un periodo fertile a livello nazionale ma sopratutto cittadino ed è proprio su questo che vorrei soffermarmi.
 Spesso (non sempre e non tutti, anche se ciò non giustifica nessuno a priori) ci si riempie la bocca con questi paroloni, che altro non sono che pura demagogia, la quale nasconde solo i propri interessi o interessi di altre persone, ambizioni personali e non, compiacenze, servilismi etc, poche sono le persone che lo fanno per spirito di servizio ed essendo coscienti del loro operato! In linea di massima il bene comune o la “res publica” in senso più ampio resta una chimera per il popolo vittima e carnefice del suo destino! Chiunque si accinge ad entrare in politica, deve come un nastro registrato pronunciare la parola BENE COMUNE!

lunedì 25 agosto 2014

Aspettando il messia….

Ci risiamo, le votazioni sono vicine e comincia il countdown, le alleanze sono ormai quasi tutte stabilite e si iniziano le sterili lotte di “partito”, ci si riunisce in fazioni tutti pronti a criticar l’operato altrui, così armati di buoni propositi (che si scioglieranno con buona probabilità come neve al sole), si lodano le proprie virtù e le proprie iniziative, mentre si denigrano quelle altrui, dando la caccia alle streghe, cercando il male assoluto nei politici, onorevoli, senatori, governatori, sindaco, assessori, consiglieri, amministrazione, macchina burocratica e chi più ne ha più ne metta. La cosa che più mi colpisce e come le persone cerchino il male sempre fuori e mai dentro se stesse. Nella vita quotidiana come nelle discussioni importanti siamo circondati da giudici, scienziati e santi. Infatti penso e vedo che non ci sono persone che comprendono quel che dicono, ovvero parlano in modo logorroico, facendo fiumi di chiacchiere a loro dire intelligenti ma essenzialmente vuote, infatti  sono spesso e volentieri luoghi comuni, atteggiamenti tramandati dai genitori o dai mass media, dall’opinionista di turno che ha detto un bel discorso e la gente lo avvalla ripetendolo a pappagallo, poiché coincide con le proprie aspettative (non perché capisce ripeto). I discorsi che spesso e volentieri si sentono sono: “ah se ci fossi io farei…… no si dovrebbe fare così….. no, loro stanno sbagliando dovrebbero fare…..” insomma tutti pronti a criticare, a fantasticare a far belle teorie, ma mi chiedo ogni volta, chi parla capisce ciò che dice?

venerdì 28 marzo 2014

La matematica è un opinione?

Malgrado a furor di popolo si pensi che la matematica sia una scienza “esatta”, ovvero si pensi che la matematica non sia un opinione, io penso invece sia l’esatto contrario. Effettivamente la matematica applicata alla vita reale non sempre trova riscontri empirici. Spesso sento parlare persone che dando “molto” ricevono poco o niente in cambio, quindi 2+2 non fa quattro per come si era pensato, in psicologia si assiste a vari fenomeni per i quali i risultati prestabiliti dalla “saggezza” popolare sono differenti nella realtà, esempio classico che mi viene in mente è quello in cui si crede che per far desistere una persona dipendente da alcool, droghe o altre forme di dipendenza basta togliere l’oggetto del desiderio ed il gioco è fatto, ma nella realtà e nei centri di cura le persone non vengono curate in questo modo, anzi viene assecondata la dipendenza riuscendo a curare in egual modo il paziente quindi neppure qui 2+2 da il risultato che ci si aspetta, ma quello che più potrebbe stupire è il sapere che neppure in matematica 2+2 fa quattro! Infatti se non si usa il sistema decimale ed ad esempio si usa il sistema binario 2+2 farà 10, se cambiamo ancora sistema farà 22, se in fisica facciamo 4+3 non ci darà 7 come ci aspettiamo, allora quando spesso sento dire non senza una certa tracotanza o una certa “hybris” come la chiamavano i greci che la matematica non è un opinione, non solo penso che non sia vero (malgrado comprendo cosa si voglia dire) ma sia molto relativa questa teoria come le altre, ovvero vanno applicate “hic et hunc” qui ed ora e non universalmente per ogni occasione altrimenti si finirà per avere un sacco di convinzioni ma nessuna comprensione effettiva di un fenomeno o della realtà che ci circonda.

lunedì 30 dicembre 2013

…Un ottimo servo ed un cattivo padrone…

“ Il denaro è un ottimo servo ed un cattivo padrone” diceva S. Agostino secoli addietro e penso che oggi sia più che mai attuale questo suo modo di pensare. Purtroppo nessuno si crede servo tutti si credono padroni magari per il solo fatto di possederlo in quantità più o meno abbondanti, anche se ovviamente la linea di confine è molto labile e per questo difficilmente l’uomo riesce a capire da quale parte si trova, ancor più oggi nella nostra società occidentale dominata dal capitalismo, dove vige la regola del produrre e consumare in modo sempre più vertiginoso, l’uomo, il quale si crede padrone, in effetti è solo lo schiavo ed il motore di questo sistema, un ingranaggio più o meno grande di un sistema che tende solo a sfruttarlo dalla nascita alla morte, che lo aliena da se stesso e dalla propria realizzazione producendo sempre maggior “ricchezza” che lo rende altro da se stesso e dalla propria felicità, non a caso il consumo maggiore di alcol, droghe, suicidi etc etc avviene nelle società industrializzate dove si insegue questo miraggio del benessere economico, di cui questi problemi non sono altro che la punta di un iceberg di una società malata di economia, questi “disturbi” crescono proporzionalmente al “benessere” prodotto dai sui membri, quindi ritornando al discorso iniziale penso che l’economia oggi sia un macigno (come rappresenta benissimo la vignetta sopra) che distrugge chi si aggioga al suo dominio, è una mera illusione che domina la vita delle persone illudendole con una falsa promessa di potere, posizione sociale rispetto etc effettivamente sono delle esche per attirarlo sfruttarlo ed infine distruggerlo sotto il suo peso,  così divenendo non un servo ma un esigente padrone!

sabato 31 agosto 2013

Il mio tempo…..

“ La vita è come uno specchio; ti sorride se la guardi sorridendo ”, inizio questo nuovo articolo con un frase di Jim Morrison la quale a primo impatto sembrerebbe non aver nulla a che fare con il titolo, ma man mano andrò esplicando il senso di questa frase ed il mio pensiero. Se vorremmo seguire un filone piuttosto fiorente in ogni epoca potremmo soffermarci su queste poche righe e tirar fuori migliaia di opinioni una differente dall’altra e tutte “giuste”, un po’ come si fa nei talk show in tv, dove ogni persona dice la sua fino a cader nel ridicolo, tirando fuori ognuno il peggio di se, facendo a gara a chi grida più forte, giocando a ribasso fino a cadere nella rissa e crear maggior odiens, così come succedeva nelle piazze di un tempo, su internet oggi, tra conoscenti poiché si deve aver ragione a tutti i costi (anche se poi non si è coscienti neanche di ciò che si dice, ma non importa l’importante aver ragione e non esser contrariati), infatti penso che le persone non discutono per capire ma solo per aver ragione. Così magari se dopo aver dato libero sfogo alla lingua facendo molta attenzione a non usar assolutamente il cervello, vorremmo buttar legna sul fuoco potremmo aggiungere che questa frase (che a mio parere è di una profondità spettacolare) è stata scritta da una persona che poi si è suicidata, apriti cielo! Ne verrebbe fuori un pandemonio, poiché sembrerebbe esserci una profonda dicotomia tra chi scrive e la sua vita. Ora volendo fermare tutto qui potrei dire che sono proprio le persone più sensibili, quelle che colgono il senso della vita che spesso ne pagano le conseguenze, chi come lui rimane abbagliato dalle illusioni del successo, dei soldi e della sregolatezza in un attimo di lucidità può scrivere ciò, è pure da considerare che l’unico fattore su cui ogni uomo può far affidamento è l’impegno di cui se ne decide la dose, ma il risultato non dipende mai ne da noi ne dalla nostra volontà (come vuole una credenza molto popolare), ci sono fattori come la fortuna, la malasorte etc che non dipendono direttamente da noi ed influiscono sul risultato finale e sulla riuscita delle cose, così una persona senza impegno può arrivare ad un buon risultato magari con un bel po’ di fortuna, mentre un'altra malgrado abbia le facoltà ed abbia dato il massimo con un po’ di sfortuna perda tutto ciò che ha fatto, quindi la volontà serve molto relativamente al contrario di come si pensa comunemente quando si “ragiona”, ed ecco che da questo punto di vista non avendo conosciuto il cantante e non potendo dare un giudizio concreto ma solo opinioni (che lasciano il tempo che trovano) penso la frase da lui scritta abbia un senso, e penso che il suo stile di vita non sia per nulla in contrasto con chi l’ha scritto malgrado le apparenze mostrino il contrario.

sabato 17 agosto 2013

Un ateo

Si dice che la storia sia "magister vitae" ovvero maestra di vita, tanto da spingere Cicerone a dire che "chi non conosce ciò che è avvenuto prima di noi, le nostre origini, la nostra storia, da dove veniamo etc è come un restare perennemente bambino", ovvero non si capirà e non si riuscirà a leggere il presente, ci si accoda alle masse e si va dove porta il vento, perpetuando gli stessi errori di chi ci ha preceduto, ci si lamenta di quelli che verranno poiché "ormai non sono più i tempi di una volta.... questi giovani sono senza valori.... ai miei tempi....", queste cose dovrebbero essere da escludere a priori per una persona di intelletto e se si vorrebbe capire, eppure si cade in facili giudizi fatti per sommi capi, che a parere di chi li esprime sono il massimo del ragionamento, infatti chi parla ha capito tutto della vita!(In teoria in pratica e tutto diverso....). Si potrebbe evitare il tutto con un atteggiamento più oculato e saggio, imparando dagli errori altrui e non criticandoli ne giudicando secondo le proprie inclinazioni o i propri "valori" ma essendo cosciente che chi "sbaglia" come chi osserva è un uomo, quindi passibile di errore e ciò che fa un nostro simile dovrebbe essere solo un invito a ragionare ad essere magnanimi essere solo degli acuti osservatori. Si dovrebbero buttare alle ortiche le verità assolute quando mettono la gente a giudici degli altri, le verità assolute (come le religioni, ideali politici, correnti filosofiche, le verità della tv etc etc) che spesso sono un punto di arrivo, chi si barrica dietro di esse credendo di avere la verità in mano, nasconde le proprie paure, la paura di crescere confrontandosi, che per orgoglio non essendo sicuro delle proprie idee ed avendo paure di passare alle altre è come una bandiera che va dove porta il vento. Spesso si usano queste “verità” per evitare di ragionare e divenendo paladini delle idee preconfezionate che avvallano i valori transitori della massa, si fanno solo chiacchiere senza capire neppur quello che si dice, infatti spesso non si ascolta chi ci sta di fronte ma in base all'argomento che viene fuori, avendo capito di cosa si parla si chiude la testa e inizia la sfilza di prediche e buoni consigli sull'argomento sempre uguali ed adatte ad ogni situazione e per ogni persona, così si preclude la comprensione di chi ci sta di innanzi  magari con età e\o idee diverse, si pensa che siano sulla via sbagliata o che siano privi di valori, solo perchè sono differenti dai nostri ma non si comprende che ne hanno degli altri diversi, così chi giudica non ha ne le conoscenze ne le facoltà mentali per capire, ma è solo buono a criticare e far la morale!

mercoledì 22 maggio 2013

Lettera a Grillo





Salve signor Grillo

sono un ragazzo come molti stufo della politica (per come è messa oggi), non sono andato a votare poichè non credo ci sia un alternativa. All'inizio sono stato un pò attirato da i suoi slogan, ma è stato solo un attimo, una foga di pochi secondi dopo le sue prime apparizioni,  poichè poi mi sono chiesto" come farà il signor Grillo a buttar tutti fuori? Per far ciò ci vorrebbe un colpo di stato non con la democrazia, infatti pensavo che come previsto avrebbero fatto terra bruciata intorno al suo gruppo e voi avreste preso una fetta di torta (se non lei molti dei suoi colleghi) e le cose sarebbero rimaste come sono. Ciò che mi ha fatto dubitare di lei era il suo modo di esporsi, grida, scuotimento di testa, ciò non rappresentano forse una non padronanza di contenuti? Mi vien da sudare freddo al solo pensiero che un primo ministro o un rappresentante delle istituzioni abbia rapporti con capi del governo e ministri delle altre nazioni gridando, a colpi di vaffa, prendendoli per il colletto etc, sta bene che siamo alla frutta ma questo penso sarebbe un toccare il fondo pietosamente, forse è meglio che restiamo così per ora se questa è l'alternativa..... Spesso (o meglio sempre) contenuto e stile vanno di pari passo, se una persona grida non ha contenuti, se sono padrone di quello che dico non grido ma agisco, è vero le folle cercano questo ed infatti si infiammano votano chi gli dice quello che vogliono sentirsi dire, come per anni hanno fatto con i partiti, e come negli anni 20 hanno fatto con Hitler, ma per come la penso io la colpa non è di chi va al governo ma di chi li vota o li appoggia!! La forza non è di chi detiene una pistola in mano ma di chi ha paura di morire, poichè se la vittima non ha paura di morire che potere ha su du lui il killer? Questo in criminologia lo chiamano "principio di legittimazione".  In merito al vostro modo di comunicare avevo delle osservazioni da fare. Ho visto che quandovolete mandar in streaming le discussioni del governo, se piuttosto che usare una webcam con una qualità scadente, perchè non si usano delle telecamere buone consone al luogo (non ai contenuti poichè l'incontro con Bersani è stato falso come i soldi del monopoli) evitando di far di internet un uso sadico ed puerile e rendendo un servizio migliore per chi guarda? Perchè piuttosto che trasmettere solo le discussioni altrui non rendete partecipe il popolo dei contenuti delle vostre discussione interne visto che si parla tanto di trasparenza? (quella che si pretende dagli altri). Ora penso che i nostri politici siano solo lo specchio di quello che siamo noi, avidi assetati di potere e denaro, chi del popolo al loro posto non farebbe lo stesso? Chi sarebbe in grado di dare una definizione di cos'è la politica? Ora penso che più che rabbia sia invidia quella del popolo, che deve piangere su se stesso, poichè non ha una coscienza politica, va dove tira il vento e finchè non cambierà se stessa non potrà mai cambiare nessuno! Infatti più che gridare (che penso sia pure legittimo ma non utile) bisogna sapere dove andare è facile incitare le folle ma è difficile far fronte alla realtà! Spero signor Grillo non prenda ad offesa quel che le dico è solo un mio pensiero non un dogma di fede, è il mio punto di vista (anche se le debbo dire che ad oggi posso affermare di averci visto bene, malgrado non abbia fatto neanche un giorno di politica, neppure al liceo, penso che prima di armarci contro gli altri sia più opportuno testare chi è dentro il suo gruppo. Sin dalla sua comparsa in politica, guardando la storia che è maestra ho visto che molte persone in periodi tristi si ergono a giudici dicendo "cose giuste",fanno leva sulla rabbia del popolo, si armano di buoni principi e poi...... lo sappiamo, spero il tutto non si risolva come il romanzo "La fattoria degli animali" di G.Orwell dove i porci che incitani gli altri animali della fattoria a ribellarsi contro gli umani che li tengono schiavi, a loro volta saliti al potere schiavizzano i compagni inducendoli a ricordare con nostalgia i tempi in cui erano dominati dai padroni!
Le auguro di riuscire nei suoi progetti ma la invito principalmente ad incitare il popolo più che a cambiare gli altri a cambiare se stesso.